CINEMA     EDOLO

Date: Ven 01 Ago, Sab 02 Ago, Dom 03 Ago - h 21:00

 

Durata: 90 min.

 

Regia: Antonio Padovan

Genere: Commedia

Trama: Il film racconta di due amiche inseparabili, a cui il destino regala la gioia di una gravidanza vissuta insieme, che vengono strappate alla vita da un tragico incidente. I loro mariti, incapaci di affrontare da soli il dolore e la sfida di essere padri e vedovi, decidono di allearsi e aiutarsi a vicenda per crescere i figli. Nasce così una nuova famiglia, certo anomala, ma sorprendentemente affiatata e pronta a sfidare ogni pregiudizio. Un equilibrio inaspettato, destinato però a essere messo in discussione quando un’altra donna entra nell’equazione..


CINEMA    
APRICA

CINEMA  TEMU' 

CINEMA  TEATRO MIGNON- TIRANO

PROGRAMMA SETTIMANA

SABATO 19 LUGLIO – ARIA DI CINEMA
ore 21.15 DI NOI 4

 

 

 

TEATRO  EDOLO

TEATRO  SOCIALE  SONDRIO

 

17 ottobre 2025

L'importanza di chiamarsi Ernesto

 

LUCIA POLI
GIORGIO LUPANO MARIA ALBERTA NAVELLO
LUIGI TABITA

in
L’IMPORTANZA DI CHIAMARSI ERNESTO
di OSCAR WILDE

traduzione Masolino D’Amico

regia
GEPPY GLEIJESES

 

“La commedia perfetta”, come da molti viene definito il capolavoro di Oscar Wilde, fu messo in scena dalla nostra compagnia la prima volta nel 2000, per due stagioni con Geppy Gleijeses nel ruolo di John Worthing, Lucia Poli in quello di Lady Bracknell e la regia di Mario Missiroli.

 

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12 novembre 2025

Sior Todero Brontolon

 

SIOR TODERO BRONTOLON
di Carlo Goldoni
drammaturgia Piermario Vescovo

 

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25 novembre 2025

Schegge di memoria disordinata a inchiostro policromo

 

uno spettacolo di FAUSTO CABRA
testo di GIANNI FORTE

con Raffaele Esposito, Anna Gualdo, Elena Gigliotti
scene Stefano Zullo
disegno luci Martino Minzoni
costumi Eleonora Rossi
musiche Mimosa Campironi
grafica e contributi video Francesco Marro
produzione Teatro Franco Parenti

Il regista Fausto Cabra incontra Gianni Forte (Compagnia Ricci/Forte) per una pièce che trae ispirazione dal caso che scosse profondamente l’America degli anni ‘70 già raccontato nel libro Una stanza
piena di gente di Daniel Keyes che ha ispirato la serie tv The Crowded Room. Billy Milligan, riconosciuto colpevole di aver rapito e violentato tre ragazze, fu assolto per infermità mentale
perché affetto da disturbo di personalità multipla: in lui ne coabitavano addirittura ventiquattro.

 

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16 dicembre 2025

Circo Paradiso

 

regia
Adriano Evangelisti e Raffaele Latagliata

con Agnese Fallongo e Tiziano Caputo
una Produzione Teatro De Gli Incamminati / Teatro Metastasio di Prato

 

CIRCO PARADISO affronta in chiave ironica e poetica il tema della vecchiaia e della “finitudine” dell’artista per il quale la manifestazione della propria arte non può prescindere dal proprio corpo che è strumento vivo fatto di carne, ossa e anima.

 

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06 gennaio 2026

Ritorno a casa

 

di Harold Pinter
traduzione di Alessandra Serra

regia Massimo Popolizio 

con Massimo Popolizio (Max)

e con Christian La Rosa (Lenny), Gaja Masciale (Ruth),  Paolo Musio (zio Sam), Alberto Onofrietti (Joey), Eros Pascale (Teddy)

Produzione Compagnia Umberto Orsini, Teatro di Roma - Teatro Nazionale, 
Piccolo Teatro di Milano - Teatro d’Europa

in collaborazione con 
AMAT Associazione Marchigiana Attività Teatrali e Comune di Fabriano

Ambientato in una claustrofobica casa alla periferia di Londra, lo spettacolo – in sinergia coproduttiva con Compagnia Umberto Orsini, Teatro di Roma - Teatro Nazionale e Piccolo Teatro di Milano - Teatro d’Europa – ritrae un vero e proprio “Gruppo di famiglia in un interno”, dove si innesca una spirale di tensioni e desideri repressi. In questo soffocante contesto casalingo, la cui solitudine è spezzata solo da continue liti familiari, ritroviamo il padre Max (Massimo Popolizio), ex macellaio e frequentatore di ippodromi, con i suoi figli Lenny (Christian La Rosa), un trentenne ex “pappa” che si vanta di avventure erotiche violente con tendenze mitomani, e Joey (Alberto Onofrietti), il fratello più giovane aspirante puglie professionista ma il più fragile della famiglia; insieme a loro convive lo zio Sam (Paolo Musio), che guida un taxi non suo e vive a spese del fratello Max, subendone i continui rimproveri.

 

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27 gennaio 2026

Giovinette - le calciatrici che sfidarono il duce

 

tratto dal romanzo di Federica Seneghini e saggi di Marco Giani 

regia di Laura Curino 
con Rossana Mola, Federica Fabiani e Rita Pelusio 

produzione PEM Habitat Teatrali 
con il sostegno di Rara Produzione 
con la collaborazione di Fondazione Memoria della Deportazione e della Sezione A.N.P.I. Audrey Hepburn 

1932. Decimo anno dell’era fascista.   
Sulla panchina di un parco di Milano un gruppo di ragazze lancia un’idea, per gioco, quasi per sfida: giocare a calcio.  Fondarono il GFC (Gruppo Femminile Calcistico), la prima squadra di calcio femminile italiana che in breve raccolse intorno a sé decine di atlete.  

 

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03 febbraio 2026

La Coscienza di Zeno

 

Capolavoro della letteratura del Novecento, romanzo antesignano di respiro potentemente  europeo, ironico e di affascinante complessità, “La coscienza di Zeno” ha celebrato i cent’anni dalla pubblicazione. Il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia lo porta in scena per la regia di Paolo Valerio in un nuovo allestimento - prodotto assieme a Goldenart Puroduction - nell’ambito di un ricco percorso di ricerca dedicato agli importantissimi giacimenti culturali di Trieste e del suo territorio. 

 

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25 febbraio 2026

Otello

 

drammaturgia Dacia Maraini

adattamento scenico Antonio Prisco

scena Giovanni Cunsolo
regia Giorgio Pasotti

con Giacomo Giorgio, Giorgio Pasotti, Claudia Tosoni, Davide Paganini, Gerardo Maffei, Salvatore Rancatore, Andrea Papale, Anna Dalia Aly
 

“E tu…come sei pallida! e stanca, e muta, ebella, pia creatura nata sotto maligna stella.Fredda come la casta tua vita… e in cieloassorta. Desdemona! Desdemona!…Ah…morta! morta! morta!…” e poi “Otello fu”.

Qui finisce la storia di Desdemona e Otello, lei lo aveva sposato per amore, contro i cliché dell’epoca, lui, lo straniero, il moro, lo aveva voluto reclamando libertà di scelta e autonomia, lottando con il padre perché lo accettasse. La drammaturgia di Dacia Maraini muove attraverso il filo conduttore di una violenza che cresce senza motivo alcuno, l’illusione del possesso, il delitto e il suicidio per stupidità.